Tra le tecniche di incapsulazione più utilizzate a livello industriale, lo Spray Dry occupa un posto di rilievo. Si tratta di una tecnologia affidabile, scalabile e versatile, capace di trasformare un ingrediente liquido in una polvere stabile, racchiudendo al suo interno principi attivi spesso delicati e sensibili.
Questa soluzione è largamente impiegata nei settori alimentare, nutraceutico, cosmetico, farmaceutico e chimico, grazie alla sua capacità di preservare e proteggere gli ingredienti, migliorandone la conservazione e la lavorabilità.
Vediamo più da vicino come funziona, quali vantaggi offre e qualche esempio concreto di applicazione.
Come funziona lo Spray Dry
Il principio alla base dello Spray Drying (essiccazione a spruzzo) è piuttosto semplice: si parte da una sospensione o soluzione liquida, la si frammenta in minuscole gocce tramite un atomizzatore, e queste gocce vengono immediatamente investite da un flusso di aria calda. L’acqua o il solvente evapora in frazioni di secondo, lasciando una particella solida che ingloba l’ingrediente attivo.
Il cuore del processo è la barriera protettiva creata dal materiale di incapsulazione (polimeri naturali, proteine, amidi modificati, gomme vegetali, ecc.), che avvolge e isola l’attivo.
Le fasi principali
- Preparazione della miscela
L’ingrediente da incapsulare viene disperso in una soluzione insieme a uno o più agenti di rivestimento scelti in base alle caratteristiche chimico-fisiche e alla destinazione d’uso.
- Atomizzazione
La miscela viene nebulizzata in gocce di dimensioni controllate tramite ugelli o dischi rotanti. La granulometria è un parametro cruciale: più piccola è la goccia, più veloce sarà l’essiccazione.
- Essiccazione rapida
Le gocce vengono investite da un flusso d’aria calda. L’evaporazione è istantanea e la temperatura al cuore della particella resta relativamente bassa, proteggendo l’attivo.
- Raccolta della polvere
Le particelle essiccate vengono separate dall’aria e raccolte in cicloni o filtri. Il prodotto finito è una polvere libera, stabile e facilmente dosabile.
I principali vantaggi dello Spray Dry
- Protezione dell’ingrediente
Isola l’attivo da luce, ossigeno e umidità, preservandone le proprietà.
- Maggiore stabilità e durata
La riduzione dell’acqua libera limita degradazioni e proliferazioni microbiche.
- Facilità di trasporto e stoccaggio
Polveri leggere, compatte e meno sensibili alle variazioni ambientali.
- Precisione nel dosaggio
Granulometria uniforme per un’integrazione più semplice nelle formulazioni.
- Versatilità
Adatto a ingredienti idrosolubili e lipofili, molecole sensibili al calore, enzimi, probiotici, vitamine, aromi e oli essenziali.
- Scalabilità
Dalla prova di laboratorio alla produzione industriale senza modificare i principi base del processo.
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Dove viene usato lo Spray Dry: esempi pratici
- Settore alimentare
- Aromi e fragranze: protezione dall’ossidazione e rilascio controllato.
- Coloranti naturali: stabilizzazione di pigmenti sensibili alla luce.
- Probiotici: miglioramento della sopravvivenza durante la conservazione e il transito gastrointestinale.
- Oli ricchi in omega-3: protezione dall’irrancidimento.
Esempio: in una bevanda funzionale, lo Spray Dry consente di mantenere aroma e contenuto vitaminico fino al momento del consumo.
- Nutraceutica
- Estratti vegetali: mascheratura di sapori amari e miglioramento della stabilità.
- Attivi lipofili: aumento della biodisponibilità.
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- Cosmetica
- Vitamine: stabilizzazione di composti liposolubili (A, E) nelle formulazioni.
- Fragranze: rilascio prolungato in creme e lozioni.
- Pigmenti: migliorata uniformità e durata del colore.
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- Farmaceutica
- Antibiotici e vaccini orali: protezione di molecole sensibili.
- Probiotici gastroresistenti: rilascio mirato nell’intestino.
- Chimica e agricoltura
- Fertilizzanti a rilascio controllato: miglior efficienza e minore dispersione nell’ambiente.
- Pesticidi naturali: protezione dagli agenti atmosferici.
Parametri critici da ottimizzare
- Tipo di agente di rivestimento: influenza protezione, solubilità e rilascio.
- Temperature di ingresso/uscita: da bilanciare per evitare degradazioni.
- Dimensione delle particelle: legata a solubilità e tempo di rilascio.
- Umidità residua: fondamentale per la stabilità.
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Spray Dry e sostenibilità
Questa tecnologia, se abbinata a materiali di rivestimento biodegradabili e a una gestione ottimizzata dei consumi energetici, può essere un alleato della produzione sostenibile. In progetti come quelli sviluppati da Sphera Encapsulation, l’attenzione è rivolta alla scelta di materie prime eco-compatibili e alla riduzione degli scarti, con l’obiettivo di un impatto ambientale minimo.
Conclusioni
Lo Spray Dry resta una delle tecnologie più affidabili e versatili per l’incapsulazione. La possibilità di proteggere ingredienti sensibili, prolungarne la conservazione e adattare il processo a esigenze specifiche lo rende indispensabile in numerosi settori.
Che si tratti di preservare un aroma naturale, un probiotico o un principio attivo cosmetico, l’essiccazione a spruzzo è in grado di offrire una soluzione efficiente, sostenibile e industrialmente scalabile.
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